Ieri
ho deciso di andare un po’ a scuola. Qui di fronte alla casa dove
vivo, e proprio davanti alla mia stanza, ci sono le scuole... sono
stata a visitarle uno dei primi giorni che ero qua, ma solo di
passaggio. Ogni giorno però i bambini mi fanno compagnia... sono
molto rumorosi: c’è la scuola materna e poi accanto un unico
edificio con tutte le varie classi delle elementari. Le classi qua
sono molto numerose (tipo 60-70 bambini)… ci sono porte e finestre
sempre aperte, per cui si sente tutto... io dalla mia stanza li sento
mentre ripetono le lezioni, o cantano, o quando fanno solamente
confusione; sono tanti infatti i momenti in cui l’insegnante esce,
magari a parlare con gli altri, e allora i bambini fanno confusione.
La
scuola inizia alle 7.30, ma già alle 7 i bambini cominciano ad
arrivare, e dura fino alle 11.30 e poi di nuovo dalle 15 alle 17, il
mercoledì pomeriggio invece non ritornano.
A
metà mattina fanno ricreazione, allora scappano tutti fuori... fuori
non c’è niente, solo terra rossa. Dietro la scuola materna c’è
un posto in cui viene buttata la spazzatura, e i bambini vanno lì a
fare la pipì... quelli della materna ci vanno tutti insieme, ad
un’ora stabilita... li ho visti uscire con le loro divise a
quadrettini e tutti insieme correre a far pipì..
Qualcuno
alla ricreazione va a comprare qualcosa... sotto l’albero, vicino
alla chiesa ci sono “i negozi”… due signore sedute che vendono
qualcosa... chicchini o cose così... non so bene.
Così
ieri mattina sono andata a trovare la suorina che insegna a scuola. La sua classe è la CP2, che credo che corrisponda alla seconda
elementare, ma non ne sono così sicura... da quello che ho capito già
dai cinque anni i bambini possono andare alle elementari, poi però
l’età è molto variabile: in questa classe ci sono 68 bambini, i
più piccoli hanno circa 8 anni e i più grandi 12.
In
classe ci sono dei banchini in cui stanno seduti in 3, i più bassi
davanti e i più alti in fondo. Ogni bambino ha la divisa della
scuola, poi qualcuno ha una borsa, o uno zainetto...
Mi
hanno chiesto di insegnare loro una canzone in italiano... allora ci
ho pensato un po’ e poi ho deciso di cantare loro “ci son due
coccodrilli…”.
Ho
scritto il testo in italiano alla lavagna e ho cominciato a
cantarlo (stonata bene, come sono io) e poi hanno cominciato a
cantarlo anche loro, un rigo per volta, e poi ho insegnato loro anche
i gesti.
Allora
hanno cominciato ad arrivare i bambini delle altre classi e i più
piccoli della scuola materna, incuriositi dal canto, ma anche da me... che qui sono quasi un’attrazione!
Qualcuno
si è fermato per strada - questo è un punto ristoro - per fermarsi
e mangiare un boccone…
Alcuni
bambini hanno fatto la strada di casa insieme a me... sono molto
affascinati dalla macchina fotografica e si sono messi in posa per
farsi fotografare…
Il
pomeriggio poi sono tornata. Pensavo di continuare a cantare la
canzoncina, invece sono arrivata proprio nel momento in cui
cominciava l’educazione fisica. In realtà era una specie di
esercitazione: l’insegnante deve superare una specie di esame, e
nei prossimi giorni arriverà a sorpresa una giuria per giudicare il
suo operato... e giudicherà da come si comportano i bambini, anche in educazione fisica... quindi hanno fatto una specie di prova
generale di quello che dovranno far vedere alla giuria e di come
dovranno rispondere alle domande che verranno poste loro.
Appena
la maestra ha detto “SPORT” subito sono cominciati i
preparativi: l’aula è diventata uno spogliatoio. Tutti si sono
tolti la divisa e avevano già pronte le magliette colorate sotto.
Sono divisi in squadre per colore, ogni squadra ha un nome e anche un grido per incoraggiarsi.
Sono divisi in squadre per colore, ogni squadra ha un nome e anche un grido per incoraggiarsi.
Poi
in marcia verso “il campo da gioco”… in realtà il campo se lo
sono costruiti da soli con una zappetta e un po’ di gesso. Hanno
disegnato un cerchio per fare la corsa di riscaldamento, poi quattro
corsie per fare la staffetta, un cerchio e lo spazio davanti per fare
il lancio del peso, e poi hanno creato uno spazio di terra non
battuta, ma più morbida per fare il salto in lungo e hanno
posizionato una tavola per fare il punto da cui saltare… forse è
più facile farvelo vedere…
Allora,
intanto un po’ di riscaldamento... (questa parola qui ci stona, ma è
proprio così…)
Poi
il gruppo di bambini si è diviso nelle tre diverse attività…
La
corsa in staffetta, il lancio del peso, il salto in lungo:
E mentre io cercavo di non perdermi niente e di documentare tutto con la macchina fotografica, ma soprattutto con gli occhi, sono stata letteralmente accerchiata da un mucchio di bambini...
i
piccolini della materna,
Tutti
intorno a me, attaccati ai pantaloni e alle mie braccia... qualcuno
voleva solo toccarmi, altri volevano farsi fotografare, per poi
vedersi nello schermo della macchina fotografica.
Ho
rischiato di cadere più di una volta, poi sono caduti loro, l’uno
sull’altro... gli insegnanti hanno dovuto richiamarli diverse volte.
Intanto
l’attività sportiva è terminata ma, per finire, c’è stata la
lezione sull’igiene: dopo lo sport occorre lavarsi - dovranno
rispondere così i bambini se interrogati - e far vedere come.
Ed
ecco la spiegazione e la dimostrazione pratica:
Gli insegnanti si sono ben raccomandati di lavarsi bene fino al gomito... perché dopo aver fatto sport è importante lavarsi!
Gli insegnanti si sono ben raccomandati di lavarsi bene fino al gomito... perché dopo aver fatto sport è importante lavarsi!
Ma
l’acqua faceva più gola per essere bevuta, e qualcuno se l’è
litigata…
E
così la giornata di scuola si è conclusa. I bambini sono poi
tornati in classe a riprendere le loro cose, ma prima hanno riposto il
peso e la tavola che faceva da pedana per il salto in lungo.
E
ognuno a casa...
Anch’io
sono rientrata... ero polverosissima, ho fatto una foto dei miei
piedi, ma ve la risparmio, perché è abbastanza oscena... polverosa e
tutta sporca, ma contenta…
E
pian piano che i bambini sono tornati verso le loro case, è tornato
un po’ di silenzio…
Noepé,
7 febbraio 2012
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